Appunti digitali…ma completi?

Negli ultimi anni, anche grazie alla diffusione di PC, tablet e tutto ciò che riguarda il reperimento di informazioni dal web (Google, Wikipedia, ecc.), si è diffusa anche l’abitudine di passare appunti o schede digitali, già realizzate, agli studenti, fatte dai docenti. Tuttavia ci sono alcune responsabilità da chiarire.

Premessa: va tutto bene, ci mancherebbe, tuttavia nell’ultimo anno, quello dell’esame di stato, non è che sia una grande idea. Spieghiamo meglio: le prove scritte, ad esempio, vengono calibrate sul programma dell’ultimo triennio svolto. Prendo in esame  quelle fornite dal MIUR come “fac-simile” (le trovate qui per quanto riguarda Sala, Cucina e Accoglienza turistica).

Ora se andiamo ad esaminarle attentamente e le confrontiamo con le linee guida ministeriali (qui) il docente che intende SOLO passare i suoi appunti digitali e non (che comunque vanno INSERITI nel documento del 15 maggio), si deve chiedere: con i miei appunti, se uscisse una seconda prova di indirizzo, i miei studenti sarebbero in grado di risolverla?

Si mediti su questa domanda e soprattutto si tenga presente che un allievo può fare ricorso al TAR sostenendo di non aver avuto gli strumenti necessari per sostenere quel tipo di prova (che come vedete semplice non è).

La cosa diventa ancora più grave ora che è ufficiale che ci sarà la seconda prova delle materie di indirizzo (alimentazione con cucina e sala, ecc.)

PS: è già accaduta una cosa del genere.

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