La farfalla di luce dorata sul Monte Caprione
Enrico Calzolari è un ex insegnante del nostro Istituto. E’ studioso di archeoastronomia e semiologo dell’ambiente. In passato si è occupato di paleogastronomia ed attualmente vive a La Spezia dove è presidente dell’A.L.S.S.A. (Associazione Ligure Sviluppo Studi Archeoastronomici) e ricercatore di archeologia ligure. Quest’anno ha contribuito alla fondazione dell’associazione di “Archeologia Vibrazionale” e collabora con il geologo Davide Gori al sito Internet.
Una delle sue scoperte più importanti è avvenuta sul Monte Caprione a Lerici. Qui avviene un affascinante fenomeno al tramonto del solstizio estivo (intorno al 21 Giugno), quando la luce del Sole entra attraverso l’apertura del quadrilite, struttura megalitica costituito da due pietre verticali sormontate da un blocco litico a forma di losanga incastrato a mo’ di architrave alla loro sommità, e da una quarta lastra di roccia, si crea un curioso gioco di luce che fa proiettare sulla roccia l’immagine di una farfalla dorata:
La farfalla dorata proiettata sulla roccia nel solstizio d’estate (foto di Luigi Manzo)
Questo fenomeno resta visibile dalle 20:15 alle 20:35, ora legale estiva. Secondo gli esperti, un’immagine simile, argentata, si formerà al tramonto della luna piena. Il simbolismo della farfalla lo si ritrova presso molti popoli e viene interpretato come capacità di cambiare ed è sinonimo di bellezza.
Una curiosa farfalla (da Internet)
Spesso le farfalle le ritroviamo su tombe antiche; nell’antico Messico la farfalla era attributo del dio della vegetazione Xochipilli e nello stesso tempo era anche simbolo del fuoco fiammeggiante, posto in relazione con l’immagine del Sole (farfalla in azteco papalotl è molto assonante con il latino papilio ed al sanscrito pilu, insetto).
Tornando al Monte Caprione, secondo il professor Enrico Calzolari, questo sarebbe un sito megalitico, ovvero, secondo un termine specifico, Quadrilithion: formata da due massi verticali che sorreggono una pietra a forma di losanga (dal greco loxos, obliquo) e poggiano su “una grande pietra trasversale, che è modellata in modo da formare una cuspide che, opposta a quella della pietra a forma di losanga, forma un varco che viene attraversato dalla luce del sole al tramonto del solstizio d’estate. La luce del solo, dopo aver attraversato il grande e complesso megalite, va a colpire una grande pietra falllica antistante, posta cioè verso sud-est, e riproduce su di essa, che rimane in ombra, una grande farfalladorata” (E. Calzolari – D. Gori, Misteri di Lunigiana….La farfalla dorata, Luna editore, 2000).
Il professor Calzolari ritiene che questo evento possa rilsalire a circa 6000 anni prima di Cristo e propende per un’ipotesi detta “sciamanica”, secondo la quale gli spiriti degli uomini si formavano presso una costellazione detta pertanto genitrice che dovrebbe coincidere con la figura della costellazione di Cassiopea.
La costellazione di Cassiopea (da Internet)
Pertanto le anime tornavano al loro luogo di origine (Cassiopea) e lo facevano sotto forma di uccello o di farfalla.
Il luogo dove si trova questa struttura megalitica conserva anche i resti di una chiesa medievale: la chiesa di San Lorenzo ai Monti. Oggi si può vedere parte dei muri perimetrali e anche i resti del campanile. Di questo edificio ci sono poche notizie: sembra citato per la prima volta nel 1297, poi si trova traccia dell’Estimo della chiesa lunense del 1470.
Non tutti sanno però che il monte Caprione è legato anche a un personaggio dell’Eneide…ma di questo ve ne parleremo la prossima volta!
Per raggiungere questo luogo, da Lerici dirigetevi verso Romito Magra. In località Guercio imboccate la strada per San Lorenzo (si trova alla vostra destra, provenendo da Lerici). Dopo aver passato l’indicazione di un tempio buddista, arriverete ad una casa ed un parcheggio. A pochi metri ci saranno i resti della chiesa, e successivamente vederete su un sentiero anche il complesso megalitico.
Fonti bibliografiche:
– E. Calzolari – D. Gori, Misteri di Lunigiana….La farfalla dorata, Luna editore, 2000
– M. Moggia, Dai monti al mare. Itinerari insoliti nella provincia della Spezia, Edizioni Cinque Terre 2006