Crollo dei professionali nelle iscrizioni
Interessante articolo tratto da Repubblica.it. Si salvano la Basilicata (16,8 per cento), seguita da Emilia Romagna (16,6), Campania e Puglia (15,9).
Crollo dei professionali. Iscrizioni 2018-2019 a medie e superiori per un milione e mezzo: a settembre più ragazzi a Scienze applicate, allo Sportivo e al Classico. Tornano a crescere anche anche gli istituti tecnici. In calo i professionali.
ROMA – Ventiquattr’ore dopo la chiusura delle iscrizioni, sono pubbliche le scelte di un milione e mezzo di studenti per le medie inferiori e quelle superiori delle scuole italiane. I dati ribadiscono per il quarto anno la crescita dei licei (opzione allargata con la Riforma Gelmini). In particolare i licei scientifici speciali. Il 55,3 per cento dei 480mila quattordicenni ha scelto per il prossimo settembre, appunto, un liceo: lo 0,7 per cento in più dell’anno precedente. In particolare, si confermano l’indirizzo preferito dalle ragazze (oltre il sessanta per cento degli iscritti). È dal 2014-2015 che i licei vengono scelti da almeno uno studente su due.
CRESCE LO SCIENTIFICO SPECIALE
Gli iscritti al Classico sono il 6,7 per cento: +0,1 per cento rispetto all’anno scorso (oltre il 70 per cento degli iscritti sono donne). Lo Scientifico (tra indirizzo tradizionale, opzione Scienze Applicate e sezione sportiva) si conferma in testa alle preferenze: lo sceglie il 25,6 per cento degli studenti. Mezzo punto in più. Resta stabile (15,6 per cento delle iscrizioni totali) l’indirizzo tradizionale. Cresce la percentuale di chi sceglie l’opzione Scienze applicate (è l’8,2 per cento, +0,4) e l’opzione Sportivo (1,8 per cento, +0,2). Anche il Liceo delle Scienze umane sale: lo sceglie l’8,2 per cento, rispetto al 7,9.
In lieve aumento le preferenze per il Liceo linguistico (dal 9,2 per cento al 9,3). Lieve calo per l’Artistico (dal 4,2 per cento dell’anno scorso al 4,1 di oggi) e l’Europeo-Internazionale (dallo 0,7 per cento dell’anno scorso allo 0,5). Liceo musicale ancora a quota 0,8 per cento, il Coreutico sempre allo 0,1 (il 91,8 per cento sono donne).
LA RIFORMA DEI PROFESSIONALI NON BASTA
Un terzo dei ragazzi italiani (il 30,7 per cento) ha scelto un Istituto tecnico: più 0,4 per cento. Il settore Economico è all’11,4 per cento (+0,2 per cento), il Tecnologico, con i suoi diversi indirizzi, attrae il 19,3 per cento (era il 19 lo scorso anno).
Ancora un calo (consistente quest’anno) per gli Istituti professionali, scelti dal 14 per cento dei ragazzi rispetto al 15,1 dello scorso anno. Per ora le famiglie non hanno creduto alla riforma del settore realizzata da questo governo.
La procedura di iscrizione online ha riguardato 1.455.850 studenti dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Per l’infanzia la domanda, anche quest’anno, era cartacea. Il 71,8 per cento delle famiglie ha fatto richiesta senza chiedere aiuto alle scuole.
Dice la ministra Valeria Fedeli: “Quest’anno abbiamo lavorato per la qualificazione del sistema di istruzione. Penso alla riforma dei professionali, che stiamo attuando con convinzione e che già da settembre vedrà l’avvio di nuovi indirizzi e un rilancio effettivo dei laboratori. Inizieremo a vedere i primi effetti sulle iscrizioni dell’anno successivo e siamo convinti che l’eliminazione della sovrapposizione con alcuni indirizzi tecnici e la maggiore aderenza dei percorsi offerti con la tradizione del Made In Italy e le peculiarità dei territori potrà fare dei professionali luoghi di innovazione”.
LAZIO LEADER NEI LICEI
Anche quest’anno il Lazio si conferma la regione con la maggiore percentuale di iscritti ai licei, con il 68,1 per cento. Seguono Abruzzo (60,8), Campania (59,8), Umbria (59,5), Sicilia (59). Il Veneto è ancora la regione con meno ragazzi che scelgono gli indirizzi liceali (46 per cento) e la prima nella scelta dei Tecnici (39,2). Nei Tecnici seguono Friuli Venezia Giulia (37,7 per cento) ed Emilia Romagna (36,2). La regione con la più alta aliquota di iscritti negli Istituti professionali è la Basilicata (16,8 per cento), seguita da Emilia Romagna (16,6), Campania e Puglia (15,9).