I monumenti della Sardegna
L’isola della Sardegna racchiude scrigni di storia. Partiamo dall’ambiente: le sue rocce, alcune tra le più antiche d’Italia, risalgono al periodo Paleozoico, altre formazioni sono apparse in periodi successivi (nel Mesozoico, nel Terziario e nel Quaternario) contribuendo alla creazione di una rimarchevole varietà di formazioni rocciose. Una fetta di turismo gira intorno alla speleologia: l’isola è ricca di grotte esplorate all’inizio da archeologi
alla ricerca di antichi manufatti o da minatori durante lavori in miniera. Oggi vi sono più di 1500 grotte ispezionabili dagli esperti. In cima alla lista vi è l’area del Supramonte, sicuramente quella più ricca insieme alla zona
del Sulcis-Iglesiente ed al promontorio di Capo Caccia, poi vi sono quelle sommerse come la Grotta di Nereo, considerata la più vasta in tutto il Mediterraneo. Anche sui litoranei se ne trovano, come le Grotte di Nettuno ad Alghero e la grotta del Bue Marino a Cala Gonone. Fra quelle terrestri, infne, sono particolarmente suggestive quelle di Sa Oche-Su Bentu a Oliena, Is Zuddas a Santadi, Su Mannau a Fluminimaggiore, la grotta di Su Marmuri ad Ulassai, solo per segnalarne alcune. Sempre andando a ritroso nel tempo, destano curiosità i Giganti di monte Prama: trattasi di sculture nuragiche scolpite a tutto tondo. Sono state ritrovate casualmente, spezzate in numerosi frammenti in un campo nel marzo del 1974, in località Mont’e Prama, a Cabras, nella Sardegna centrooccidentale. Realizzate in arenaria gessosa locale, desta perplessità la loro altezza che varia tra i 2 e i 2,5 metri. Dopo il loro ritrovamento, i frammenti furono custoditi nei magazzini del Museo archeologico nazionale di Cagliari per trent’anni, mentre alcune tra
le parti più importanti furono esposte nello stesso museo. Nel 2005 furono ricomposte 38 statue, suddivise in cinque arcieri, quattro guerrieri, sedici pugilatori, tredici modelli di nuraghe. Sulla datazione non si hanno notizie certe, probabilmente i Kolossoi, così come sono stati defniti, sono da porre tra l’VIII secolo a.C. ed IX secolo a.C., ipotesi che le confermerebbe come le statue più antiche del mondo dopo le sculture egizie.
Il viaggio potrebbe concludersi in un altro periodo storico, agli albori del Medioevo: nasce in questa epoca la chiesa di Nostra Signora, un edifcio romanico situato nel paese di Tergu, in provincia di Sassari. È uno dei principali monumenti religiosi di architettura romanica in Sardegna. La chiesa è stata edifcata con l’utilizzo di cantoni di trachite rossa e pietra calcarea chiara per le decorazioni. Questo le conferisce un colore particolare.