Prepararsi al concorso? Questione di intelligence…
Due parole in libertà sui concorsi, in particolare sullo Straordinario TER
Premessa
Nei concorsi pubblici ci sono molti fattori da considerare. 1) Chi vi giudicherà (nonostante ci siano delle griglie, il giudizio potrà essere difforme, addirittura da commissione a commissione, vedi esami di stato). Nel caso dello Straordinario TER il problema della griglia nella prima prova scritta non si pone: il computer elaborerà direttamente i dati e se avete azzeccato il 70% delle risposte esatte, passate al secondo step; 2) emotività: il fattore tempo incide e fa aumentare l’ansia. Il candidato crede di aver cancellato tutte le informazioni, di non sapere più nulla. E’ normale, lo stress e l’emotività fanno questi brutti scherzi. 3) la preparazione del candidato. Ovvio che uno pensa di non aver mai fatto abbastanza (oppure di aver fatto troppo, tipo “Ma io ho risposto a tutte le domande“).
Bene, se volete subito avere un metro di misura della vostra preparazione, provate questa simulazione (dovete raggiungere almeno il 70% delle risposte esatte)
Il fattore intelligence
A scanso di equivoci, l’intelligence non vuol dire intelligenza (e nemmeno “l’intelletto sano” citato da Dante nell’Inferno). L’intelligence è una disciplina poco studiata in Italia in quanto è stata sempre considerata roba da servizi segreti oppure da secchioni (con gioia soprattutto dei primi, in quanto meno si sa dei fatti loro, meglio è). Si tratta del classico errore di superficialità che le persone, adulte e non, commettono in continuazione.
L’intelligence ha vari campi di azione e si basa sulla raccolta di informazioni, per rielaborarle e trarne il massimo profitto a proprio vantaggio (personale, dello Stato). Fin qui nulla di male: i militari lo hanno sempre fatto (vedi Arpanet che poi nel tempo è esplosa con il nome di Internet). Militari, ma anche scienziati. Ed anche noi nel nostro piccolo possiamo adottare lo stesso modus operandi. Proviamo ad applicarlo ai concorsi.
Quando nel Marzo 2020 ideammo un eserciziario insieme al prof. D’Ascoli (parlo in particolare della di alcune discipline di concorso), la prima operazione fu quella di raccogliere informazioni sul concorso. Qual era il bando? Cosa diceva esattamente? Modalità ecc. La seconda fase fu di “intervistare” chi lo aveva già fatto. Pertanto: come funzionava, quali erano le difficoltà, come si erano preparati. Questo lavoro di raccolta informazioni (che, ripeto, dovrebbe essere alla base di tutto in qualsiasi campo strategico dove vi sono degli obiettivi importanti), durò una quindicina di giorni, con 20 docenti di tutta Italia che risposero (gentilmente) alle mie richieste.
In base a quelle informazioni fu strutturato il libro, ma soprattutto l’attenzione fu rivolta alla creazione di quesiti inediti (i famosi quesiti aperti) conformi a come quelli che sarebbero usciti. In effetti questo modo si rivelò efficace, potete chiedere a chi ha già fatto quel concorso se il testo gli è tornato utile o meno 😉
La raccolta delle informazioni ha un duplice scopo: 1) prepararsi tutti i piani possibili (il professore della Casa di Carta è un valido esempio, anche se pochi hanno notato la sua proponesione a giocare a scacchi); 2) riuscire a occupare la mente su un’unica finalità, ossia vincere il concorso.
Il concorso straordinario TER
Il prossimo concorso ha due prove, una scritta e una orale.
La scritta prevede la soluzione a 50 quesiti in 100 minuti (2 minuto per ogni quesito). Nel precedente concorso (era ordinario) la modalità era la stessa. Ogni quesito aveva una sola risposta esatta (su 4) e bisognava fare il 70% di risposte esatte (minimo).
La prova orale avviene in un secondo momento, dura 45 minuti e in questa prova sarà svolta secondo la propria disciplina (mentre nella prova scritta no, gli argomenti sono diversi).
Prova questa batteria da 50 quiz con Kahoot. (non occorre registrazione)
Per i posti comuni, ci sono quaranta quesiti a scelta multipla volti a verificare le conoscenze e le competenze del candidato nei campi pedagogici, psicopedagogici e didattico-metodologici, distribuiti come segue:
- Dieci quesiti in ambito pedagogico.
- Dieci quesiti in ambito psicopedagogico, inclusi gli aspetti legati all’inclusione.
- Venti quesiti in ambito didattico-metodologico, inclusi gli aspetti relativi alla valutazione.
Per i posti di sostegno, vi sono quaranta quesiti a scelta multipla che riguardano le metodologie didattiche da applicare alle diverse tipologie di disabilità, con l’obiettivo di valutare le conoscenze e le competenze dei candidati relativamente ai contenuti e alle procedure per l’inclusione degli alunni con disabilità nell’ambito scolastico.
Come ci si può preparare?