Guida alle bevande del mondo e alla loro preparazione. Oltre 1700 ricette
William T. “Cocktail Bill” Boothby è uno dei pochi scrittori di mixology che non ha visto pubblicato la sua migliore raccolta di cocktail perché scomparso prima. Ma partiamo con ordine: nasce il 10 novembre 1862 a San Francisco e morirà il 4 agosto 1930 sempre a San Francisco). E’ stato bartender e scrittore californiano, il quale prima e dopo il terribile terremoto in California, si è occupato dell’American bar del Palace Hotel della città di San Francisco.
La storia del suo libro “Guida alle bevande del mondo e alla loro preparazione” (Sandit Libri, 2023), ha avuto un inizio travagliato. Dapprima nel 1891 Boothby pubblica American Bartender (tradotto in italiano anche questo e presente nella collana dei grandi classici della miscelazione della Sandit Libri); poi seguirono alcune ristampe, riuscendo a vendere in tre edizioni ben 50.000 copie (un vero bestseller dell’epoca).
La quarta edizione vedrà la luce con il nome The World’s Drinks And How To Mix Them, ma nel frattempo l’Autore continuava a collezionare ricette da tutto il mondo, tanto che l’ultima edizione del manuale fu pubblicata postumo la sua morte (nel 1934) con ben 1700 cocktails, altro record dell’epoca. Il suo editore fu il Palace Hotel di San Francisco, dove aveva lavorato. Durante la sua carriera l’Autore sperimentò tutti i cocktail possibili e inimmaginabili, utilizzando liquori e distillati da tutto il mondo, oltre a completare il libro con le indicazioni necessarie per formare un bartender preciso e professionale. Tra i cocktail troveremo il Sazerac, una delle prime ricette del Martini Dry, così come anche il Bronx, il Tuxedo, il White Lady. Ma la notizia più interessante è la comparsa della Vodka tra gli ingredienti: il cocktail Soviet appare tra le pagine del libro, insieme ad altri cinque con il celebre distillato dell’Est.
L’Autore fa anche una lunga trattazione sui vini, su come sceglierli e degustarli e soprattutto ci regala un elenco di vini californiani, confrontandoli con quelli di altri Paesi come la Francia e la Spagna.
Curiosità: questo testo, pur essendo fondamentale per chi si occupa di bar e miscelazione, in italiano non era mai stato tradotto (se pensate che solo nel 2005 la Feltrinelli pubblicò nella nostra lingua il fondamentale ricettario di Jerry Thomas), ci hanno pensato però dei ragazzi. Infatti il libro è stato pubblicato in memoria del prof. Andrea Mazza, docente di informatica della Spezia. Il lavoro di traduzione dall’inglese all’italiano è stato oggetto di un progetto PCTO e ha coinvolto i suoi ex allievi: Sara Bongioanni, Noemi Busiello, Raffaele Figliolia, Mattia Giomi, Sofa Prampi, Valdez Brito Lineth Noemi.
La realizzazione è stata fatta presso l’IPSSEOA “G. Casini” ed i diritti d’autore saranno devoluti alla sua famiglia. Lo trovate nella collana dei grandi classici della miscelazione della Sandit Libri (328 pagine, 22,50 eur, con prefazione di Mauro Majoub).
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